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Un lungo soggiorno sull'isola di Lanzarote è per Antonio, professore di Filosofia dai metodi di insegnamento discussi, la più preziosa delle occasioni per spingere agli estremi la propria riflessione sul materialismo dei corpi e sulla libertà della ricerca del piacere fisico. C'è un legame tra Antonio e quel luogo. Secoli fa, il piccolo paradiso atlantico fu sconvolto da eruzioni inarrestabili. Dalla terra emerse el Diablo, spirito distruttore fatto di magma. Con la sua lava segnò in modo irreversibile l'isola, regalandole un panorama incredibile, tanto aspro quanto carico di fascino. Lanzarote appare dunque a Antonio come la realizzazione fisica del proprio intimo, perennemente attraversato da passioni di bruciante carnalità, teso alla ricerca della verità ultima dell'uomo e della natura. Innervato dalla concezione materialista di Lucrezio, per lui è la corporeità a costituire il vero cardine della vita, il solo faro che guida il suo agire nel mondo e il suo relazionarsi con gli altri. Arriva a compenetrarsi con il paesaggio che ha attorno, scatenando una sensualità esasperata che travalica i limiti convenzionalmente accettati. Ma quando ci si spinge sempre più verso un estremo, ci si espone a conseguenze imponderabili. Oltre l'atomismo, c'è il moltiplicarsi della realtà possibile, e ciò che percepiamo come dato certo può arrivare a sfaldarsi in un indistinto probabile. Opera intensa e coraggiosa, che si distacca via via dallo schema della fiction per conquistare nuovi spazi poetici di potente simbolismo.